Dio è per noi un rifugio e una forza. Salmo 46,1
Pensieri sul versetto del mese di settembre
C’è una parola che oggi ci accompagna più spesso di quanto vorremmo ammettere: paura. È una presenza silenziosa ma insistente.
A volte si fa sentire in modo diretto – davanti a una diagnosi, a una notizia preoccupante, a un imprevisto economico – altre volte serpeggia sotto la superficie, come un’ombra che ci segue. Paura del futuro, dell’instabilità, della solitudine, del fallimento. Viviamo in un mondo che, senza volerlo, alimenta continuamente la paura. E chi ci governa fa leva su questa paura per giustificare l’ingiustificabile, armarsi, spendere cifre astronomiche per fare guerra lasciando sul lastrico milioni di persone che di nuovo crea paura. Un circolo vizioso usato ad arte.
Quando abbiamo paura, cerchiamo rifugi. È naturale. Ma non tutti i rifugi sono sicuri. Alcuni sono solo illusioni: cose che promettono pace e sicurezza ma che, al momento del bisogno, crollano. Il salmista ci invita a rivolgerci a Dio stesso come rifugio. Non a ciò che possiamo costruire, comprare o controllare, ma a Lui. E aggiunge che Dio non è solo rifugio, ma anche forza. Non solo ci accoglie, ma ci sostiene. Non solo ci protegge, ma ci dà energia per andare avanti. Nel Nuovo Testamento vediamo questa verità incarnata in Gesù.
Quante volte dice: «Non temere», «Non abbiate paura», «Pace a voi». I discepoli, come noi, avevano mille motivi per avere paura: del mare in tempesta, dei nemici, del futuro, della croce, della persecuzione. Ma ogni volta che incontrano davvero Gesù, la paura si trasforma. Non perché le circostanze cambiano sempre, ma perché la presenza del Signore cambia loro.
Pensiamo a quando i discepoli sono chiusi nel cenacolo, per paura dei Giudei (Giovanni 20). Hanno visto il loro Maestro morire. Tutto sembra finito. Ma Gesù entra – proprio lì, nel mezzo della loro paura – e dice: «Pace a voi». E la paura comincia a perdere potere. O pensiamo a Paolo, che scrive dalla prigione, eppure parla di gioia, di forza, di speranza. La sua sicurezza non viene dalle mura esterne, ma dalla presenza interiore di Cristo.
La paura, quando guida le nostre decisioni, è sempre una cattiva consigliera. Spinge a chiuderci, a difenderci, a sospettare. Ci fa vedere gli altri come minacce, il futuro come un nemico, Dio come lontano. Ma la Parola ci mostra un’altra strada: quella della fiducia. Non cieca, non ingenua, ma radicata in un Dio che è rifugio reale e forza viva.
Questo non significa che non proveremo più paura. Anche i più forti nella fede l’hanno provata. Ma possiamo imparare a non lasciarci guidare da essa. Possiamo scegliere di fermarci, respirare, e ricordare: Dio è per noi. Non contro, non indifferente, ma per noi. E se Dio è per noi – come dirà anche Paolo ai Romani – chi sarà contro di noi?
C’è un grande sollievo nel sapere che, qualunque cosa accada, abbiamo un rifugio sicuro e una forza che non dipende da noi. In un mondo che cambia, Lui resta lo stesso. In un tempo segnato dalla paura, la Sua presenza può riportare la pace, una pace che caccia via la paura e toglie alla guerra e alle ingiustizie la ragion d’essere.
Jens Hansen
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