Felicità e serenità
Sermone su 1 Pietro 5,5-11
il nostro brano è un insieme di molti pensieri: umiltà, preoccupazione, sobrietà, veglia e diavolo. Tutto sembra un po' sconnesso, ci sono messi insieme dei pensieri senza che a prima vista si possa intravedere un filo rosso. Mi sono quindi chiesto se oggi non abbiamo forse a che fare con un brano scritto proprio per la gente di allora e non per noi, credenti del 2025. L'umiltà, la sobrietà e la libertà dalle preoccupazioni sembrano parole antiche. E cosa facciamo con le parole: il vostro avversario, il diavolo, gira come un leone ruggente cercando chi possa divorare? Questo brano è forse solo un relitto di tempi remoti?
E' così che mi sono avvicinato al testo. Nella mia testa ronzavano le sue parole, la strana frase sul diavolo che gira come un leone ruggente. Meditando così mi è venuta in mente la mia recente visita dal medico per chiedere l'impegnativa dermatologica: c'era un po' di gente, dovevo quindi aspettare. Ho preso una delle riviste tipiche ed ho cominciato a sfogliarla. Dopo un po' ho letto l'indice ed ho visto indicato un articolo sul tema “la felicità” introdotto all'incirca così: “avere tanto denaro impedisce o favorisce la felicità? 20 passi concrete che voi potete fare per essere felici.” Pagina 22 Ho pensato che probabilmente sapevo già tutto ciò che poteva leggere in questo articolo, perché ci sono tante riviste che vogliono dare delle ricette per la felicità. Visto però che c'erano ancora delle persone prima di me, ho deciso di vedere se l'articolo potesse essere interessante. Ho sfogliato la rivista, ma qualcosa non andava: la numerazione finiva con la pagina 20 e riprendeva a pagina 29. Qualcuno aveva strappato le pagine della rivista sulla felicità. Ci sono quindi persone talmente interessate alla loro felicità che strappano le riviste altrui. Ci sono persone alla ricerca pronte a portarsi a casa un articolo per leggerlo con calma.
Forse questa persona sente un vuoto nella sua vita e vuole riempirlo di felicità. Altrimenti non avrebbe strappato 8 pagine da una rivista esposta in un ambulatorio.
Io quindi non ho potuto leggere l'articolo. Ma torniamo al nostro brano. Mettendo insieme il brano con questa persona ignota che ha strappato dalla rivista 8 pagine sulla felicità per trovare la sua felicità, mi è venuta in mente una idea su ciò che il brano può dire a noi. Sia l'articolo della rivista che il nostro brano hanno in comune il tema della preoccupazione per una vita felice.
Per sviluppare il tema comincio con il versetto che sembra lontano anni luce dalla nostra esperienza:
8 Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, gira come un leone ruggente cercando chi possa divorare.
E vi domando: chi sono i vostri avversari che mettono a rischio la vostra pace interiore? Che nomi hanno i vostri diavoli? Vi nomino alcuni dei miei: “devo essere presente”, “senza di me le cose non funzionano”, “non va”, “devo esserci”, “non ce la faccio”, “Come andrò avanti?”, “devo ... devo ... devo”, “non sono all'altezza delle aspettative”
Vi è mai capitato di essere ammalato, ma invece di stare al letto siete andati al lavoro perché non potete mancare? Quante volte non fate ciò che vorreste fare? Conoscete delle parole che vi scoraggiano e fanno sì che non riuscite a lavorare bene? Ricordate delle notti passate nell'insonnia a causa di tanti, troppi pensieri? Questi sono i nostri avversari che ci rubano la forza. Più mi perdo in tali pensieri, più scoraggiato mi sento e il paragone con il leone ruggente non è più così estraneo: ci sono pensieri che ci divorano, ci incastrano, ci rubano la nostra libertà e soprattutto la nostra felicità, e perciò dice il nostro testo:
Siate sobri, vegliate;
E così vogliamo essere: sobri e attenti per trovare nel nostro brano una chiave per una vita riuscita. In fondo le chiavi sono tre:
1. Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio
Questa frase la intendo così che non devo avere un concetto troppo alto di me.
Certo, ci sono cose che dipendono da me, ma ci sono tante altre cose che non posso influenzare minimamente. Il contadino può seminare ma non è nelle sue mani la quantità del raccolto. Operai e impiegati possono dare tutto al loro posto di lavoro, ma non è nelle loro mani se l'azienda esisterà ancora fra 5 anni. Possiamo vivere coscientemente in modo sano con la dieta giusta e con un po' di attività fisica, ma la nostra salute non è nelle nostre mani. I genitori possono educare nel modo migliore i loro figli, ma non è nelle loro mani il loro destino. Possiamo dare un consiglio ad un amico, ma non è nelle nostre mani se lui lo segue.
Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio vuole quindi dire: date il vostro meglio ma non cadete in tentazione di pensare di essere divini, di farcela senza Dio, di essere autosufficienti.
2. Gettate su di lui ogni vostra preoccupazione
Qui l'autore parla della preghiera. Se riusciamo a capire di non dover farcela da soli, se riusciamo a rapportarci invece con Dio, le nostre preoccupazioni diminuiranno. La preghiera libera, la preghiera rende meno pesante la vita perché la preghiera è l'espressione migliore di una relazione riuscita con Dio. E tutto ciò non solo quando ci sentiamo impotenti, la preghiera vuole essere continua come è continua la comunicazione in una relazione d'amore riuscita. Crescerà la fiducia e la certezza di non essere soli.
3. Siate sobri, vegliate;
Dio, quando entriamo in relazione con lui, quando smettiamo di voler essere o di pensare di essere il centro, l'ombelico del mondo, ci apre gli occhi, le orecchie, la mente, affinché vediamo il mondo come lo vede lui per diventare portatori di un amore che libera.
Guardiamo le persone, i luoghi, le possibilità, il nostro presente, i nostri impegni, la natura e vediamo in tutto ciò che percepiamo un segno dell'amore di Dio.
Facendo così la nostra esistenza diventa vitale per noi e per altri.
Jens Hansen
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