Uno sguardo intenso
Predicazione su Atti 3,1-10
Versione audio in Italiano
Versione audio in Twi
Salve fratelli e sorelle,
oggi voglio raccontarvi la mia storia. Sì, la mia. Sono quello che tutti chiamano “lo zoppo davanti alla porta Bella del tempio”.
Sono zoppo dalla nascita. Non so cosa voglia dire correre libero, saltare, camminare senza dolore. Ogni giorno qualcuno mi porta qui, davanti alla porta del tempio. Qui sto seduto, con la mano tesa. Aspetto… Aspetto qualche moneta, qualche attenzione. Aspetto che qualcuno si accorga di me.
Ogni giorno, il sole batte sul mio volto, e sento la polvere della strada tra le dita dei piedi. I bambini corrono davanti a me ridendo, e io… io posso solo guardarli. Le loro voci mi raggiungono, ma non posso giocare con loro. Le preghiere dentro il tempio salgono verso il cielo insieme al fumo dei sacrifici e io resto qui… invisibile, in silenzio. La mia vita è fatta di attese. Guardare la gente entrare nel tempio e non poter andare con loro fa male. Sento che non appartengo. Sono invisibile. Solo.
Un giorno vedo due uomini salire verso il tempio. Li conosco: sono Pietro e Giovanni, in altri tempi sono saliti insieme ad altri e a Gesù.
Istintivamente allungo la mano. Sto per chiedere elemosina, come faccio sempre. Ma loro non si limitano a guardarmi di sfuggita. No. Pietro mi fissa negli occhi. “Guardaci!”, mi dice.
È la prima volta che qualcuno mi guarda davvero. Non come uno zoppo, non come un mendicante, ma come persona. Sento il cuore battere forte. Poi mi dice: “Dell'argento e dell'oro io non ne ho; ma quello che ho, te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, alzati e cammina!”
All’inizio non capisco. Cosa vuole dire? Non ha soldi da darmi… ma qualcosa mi raggiunge dentro.
Sento la sua mano che mi prende e mi solleva.
E qualcosa di incredibile accade: i miei piedi e le mie caviglie diventano forti. Posso stare in piedi. Posso muovermi. Posso camminare. All’inizio cammino lentamente, quasi incredulo. Un passo… due passi… poi il cuore batte più forte… un balzo!
Posso correre, saltare, sento una gioia che non avevo mai conosciuto. Posso entrare nel tempio. Posso partecipare alla vita. Non più seduto davanti alla porta, non più escluso, non più solo.
Sento il vento sul viso, il sangue che scorre nelle gambe, l’energia che invade tutto il corpo. Ogni passo è un inno di lode.
Vedo le persone intorno a me: la loro sorpresa, lo stupore, il sorriso negli occhi. La mia gioia diventa contagiosa, segno che qualcosa di grande è avvenuto.
Questa esperienza mi ha insegnato tre cose:
1. Guardare qualcuno davvero cambia la vita Prima ero invisibile. Ora qualcuno mi vede, mi riconosce. Uno sguardo può aprire la strada alla speranza.
2. Il vero dono non è ciò che si dà con le mani, ma con il cuore e con Dio Pietro non aveva monete, ma aveva Cristo. E quel dono ha trasformato tutta la mia vita.
3. La gioia è contagiosa: Saltando e lodando Dio, vedo la meraviglia negli occhi della gente. La mia gioia diventa testimonianza, segno per gli altri.
Questa storia non è solo un mio ricordo che per voi ormai è duemila anni fa. È un messaggio per voi oggi.
Quante volte vi sentite “fuori”, bloccati, invisibili. Quante volte aspettate solo qualche “elemosina”, qualche piccola consolazione. Ma Dio vi offre di più: una vita nuova, una speranza che non si ferma alle ferite e alle mancanze.
Chi tra voi oggi si sente invisibile? Chi ha bisogno di una mano tesa? Chi attende che qualcuno lo guardi davvero?
Anche voi potete tendere la mano, anche voi potete essere Pietro o Giovanni. Non serve avere oro o argento. Basta guardare, ascoltare, accompagnare, condividere Cristo.
Oggi sono qui davanti a voi, non più zoppo, non più escluso, pieno di vita. E vi dico: aprite gli occhi sugli altri, tendete la mano, date quello che avete. E soprattutto, portate Cristo.
Perché chi incontra Cristo, anche nei giorni più difficili, può rialzarsi, camminare e saltare di gioia.
Jens Hansen
Mastodon
Se vuoi avere informazioni sulle attività, puoi cliccare qui su Udine o Gorizia
Appuntamenti Gorizia
Appuntamenti Udine